Alessandro Calbucci + Matteo Uggeri: The Distance

REVIEWS




Philippe Blache, Progarchives

With this new experimental droning ambient based album, music allows us to face unconscious reasons of human existence not so much in a sense of diversion but as a means of speaking about life. The sensorial-neurotic fundations of moving-expressive drone waves admits implicit links with alchemical inclinations (a sustained attention given to the relationship between macro-cosmical and micro-human bodily elements). The first piece called Last brings temporative harmonic sound forms that slowly move on burgeonning physical noises. The tremendous minimal-chording vibes suggest heavenly sounds. Under starts with cinematic-sonic projections of natural sounds of water, winds, fallen stones that are progressively covered by langurous, deeply introspective droning movements. Some strange-eerie instrumentations also appeared in the background. Celestial harmonies of the earth. The third piece (there) reiterates the same schema but it’s growing into a loud and demential orchestration that conjuges a lot of dissonant / consonant sounds. The last piece features peacful, serene and cloudy electronic textures, a poetical transport to a complete other world. As most of Matteo Uggeri’s personal musical works, The Distance provides mental sound genalogies that should be experienced in ascetic-quite meditative listening exercices.

http://www.progarchives.com/Review.asp?id=200522


)) Framework Radio transmission featuring a track by A. Calbucci & M. Uggeri Sunday 1st March at 22:00
www.frameworkradio.net


our latest regualar edition, beginning with some exquisite rail-travelling snoring captured by austrian artist barbara wilding. we weer also finally able to hear some of christopher delaurenti's between-symphony recordings (a first copy of the first edition of the cd disappeared in the uk post some time ago), as well as sampling some recent collaborative work by old favorite toy. bizarre, this time working with pierre redon, and a new offering from italy's matteo uggeri (aka hue) with alessandro calbucci.  this all came together with some great unreleased work by scott sherk; ice is a soundtrack to a sound and painting installation of the same name, and trains is... well, you can guess...

00:00 - 03:53  /  barbara wilding  /  framework introduction
http://www.kunstradio.at/BIOS/wildingbio.html
02:24 - 07:00  /  christopher delaurenti  /  sf variations  /  favorite intermissions  /  gd stereo
http://delaurenti.net, http://www.gdstereo.com
04:34 - 13:39  /  alessando calbucci & matteo uggeri  /  under  /  the distance  /  why not ltd
http://www.greysparkle.com, http://www.myspace.com/deentro, http://www.geocities.com/whynotltd
09:32 - 21:31  /  scott sherk  /  ice  /  -  /  -
http://www.thethirdbarn.org
14:24 - 24:54  /  toy.bizarre & pierre redon  /  été  /  saisons  /  aufabwegen
http://www.ingeos.org, http://www.pierreredon.com, http://www.aufabwegen
22:22 - 38:40  /  christopher delaurenti  /  holst, hitherto  /  favorite intermissions  /  gd stereo
http://delaurenti.net, http://www.gdstereo.com
27:04 - 40:19  /  alessando calbucci & matteo uggeri  /  there  /  the distance  /  why not ltd
http://www.greysparkle.com, http://www.myspace.com/deentro, http://www.geocities.com/whynotltd
32:56 - 52:25  /  scott sherk  /  trains  /  -  /  -
http://www.thethirdbarn.org
44:46 - 55:48  /  toy.bizarre & pierre redon  /  hiver  /  saisons  /  aufabwegen
http://www.ingeos.org, http://www.pierreredon.com, http://www.aufabwegen
50:24 - 57:00  /  christopher delaurenti  /  after beethoven  /  favorite intermissions  /  gd stereo
http://delaurenti.net, http://www.gdstereo.com



Stefano Pifferi, SentireAscoltare

È etimologicamente la distanza il centro nevralgico di questo lavoro tra due dei più prolifici musicisti dell’underground italiano. Distanza stilistica, in primis, nonostante un sentire comune. L’uno (Calbucci), di matrice rock, già batterista/chitarrista per Sedia, From Hands, End Of Summer; l’altro (Uggeri), artista prevalentemente “sperimentale”, dedito ad un lavoro di ricerca su field recordings ed elettronica deforme con Hue, Sparkle In Grey e mille altri nomi/collaborazioni ancora.
Ma anche distanza fisica, geografica tra i due, colmata nella miglior tradizione dei lavori a distanza con l’interazione per via telematica. The Distance è un lavoro che si snoda su 4 tracce per 40 minuti di droning ambientale, nato da inediti field recordings binaurali di Uggeri sui quali Calbucci ha lavorato di cesello, smontando e rimontando quegli input e aggiungendovi set di guitar-loops e drones in modalità impro.
Il risultato è una sorta di suite in più movimenti in cui screzi e graffi, sbuffi e strappi si stratificano sulle maree di droning mai eccessivamente cupe, creando un coinvolgente senso di dilatazione mantrica al quale, volenti o nolenti, si finisce col cedere.
Pubblica, tanto per ribadire il concetto di distanza, una minuscola etichetta di Singapore, la Why Not Ltd, sussidiaria della più nota Herbal.

http://www.sentireascoltare.com


Andrea Ferraris, Sodapop

Partiamo subito dicendo che di Matteo Uggeri abbiamo già un'intervista su questa stessa webzine, mentre per onore della cronaca va detto che Alessandro Calbucci è uno dei due chitarristi dei Sedia (che sciolti o no vedono comunque tutti gli elementi impegnati su diversi fronti). Questo CD-r esce per una label di Singapore se non erro, e non so quanto sia reperibile allo stato attuale delle cose, in fin dei conti per venire in contro al fatto che non si vendono dischi, con le edizioni limitate che si fanno di questi tempi, succede anche che molte cose vadano perse o rimangano impilate sotto la mole annichilente di uscite che si affollano sulle scrivanie vostre e mia. Tanto per andare dritti al nocciolo, si tratta di una drone-release a tutto tondo, nulla di più e nulla di meno e nonostante ciò pur non aggiungendo nulla al genere si fa ascoltare bene, d’altro canto se quello che fa la differenza è il gioco di proporzioni, in questo caso pur tirando tutto sul lungo come esige il copione, le quattro tracce fanno il loro lavoro. Loop di chitarra suonata a tappeto con l’archetto (forse), veri e propri mantra psichedelici per nulla cupi su cui Uggeri fa qualche giochino di alleggerimento fra rumori e piccoli diversivi.

Continuo a rimanere dell’idea che i materiali più interessanti di Uggeri siano quelli legati a molte delle sue collaborazioni, anche se per quest’anno non posso che riconsigliare la collaborazione fra Sparkle In Grey e Maurizio Bianchi, dove si sente che Uggeri cuce tutto meglio delle sarte di Gomorra.
A dispetto dei tappetoni avvolgenti di chitarra i due hanno lasciato anche spazi vuoti in cui le field-recording rosicchiano un po’ di attenzione fra un trip e l’altro. In un certo senso questo disco mi ha ricordato molto alcuni vecchi lavori in solo di Lee Ranaldo come Amarillo Ramp (per altro di recente riascoltandolo ho visto che il pezzo omonimo era stato ripotenziato da Rafael Toral prima di venire "scoperto"... come a dire che nessuno esce dal nulla) e credo che al vecchio generale Lee piacerebbe molto questo disco proprio perché risente di quella base massiccia di psichedelia americana dei Settanta su cui si è sviluppata mo’ di rampicante molta sperimentazione/musica delle annate successive. Non un disco sperimentale in "stricto sensu", ma non ha neppure l’intenzione di esserlo: melodia e droni per il gusto del viaggio "I stay on I stay on but where do I get off?".


http://www.sodapop.it/rbrth/content/view/563/9/


Frans de Waard, Vital Weekly

I heard of Matteo Uggeri (field recordings, objects, mixing) but Alessandro Colbucci (guitar, loops, mixing) seems to be a new name for me. They recommend headphone listening, but I'm afraid that's something I hardly do. The have four pieces here of drone related music. A swirling mass of electronics [NOTE: we didn't use any electronic], processed guitar sounds, the scratching of the surface with contact microphones [NOTE: we didn't use any contact mic] and street and rain sounds make up a very decent ambient drone releases. Atmospheric, dark, doomy and perhaps as such not a real innovative musical thing, but also as such quite some nice music. Which is of course good enough.

http://www.vitalweekly.net/649.html



Giampaolo Cristofaro, Audiodrome

…a non finire per Matteo Uggeri, questa volta ad accompagnare Alessandro Colbucci con field recordings di vario genere, mentre il collega padroneggia chitarra e loop, percorrendo la strada - forse un po’ troppo abusata, di recente - dell’ambient dronato e drogato con una strizzatina d’occhio a Lustmord e una a Basinski, almeno per quanto riguarda “Last”. Musica concreta è il credo di “Under”, tra risacche marine e materia in disgregazione, “There” unisce gli elementi preponderanti dei precedenti pezzi per crepitii e un’atmosfera ottundente, capace di “tenere” per circa dodici minuti. “Return” è ancora un abbozzo, come dichiarato dagli stessi autori in sede di press sheet. La natura di demo del cd in questione, quindi, fa sì che in ogni caso possa essere considerato più una fotografia dei lavori in corso che la forma definitiva del progetto. Un pizzico di personalità in più non guasterebbe, ma si rimane  piacevolmente colpiti e turbati quel tanto da tener desta la curiosità per sapere che piega prenderà questa storia..

http://www.audiodrome.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=4421


Richard Pinnel, The Watchful Ear

The Why Not CDr label, run by musician Goh Lee Kwang also continues to turn out new releases thick and fast and, generally speaking the quality is high. Two more arrived here this week, the first of which is a drone / field recordings duo entitled The Distance by the previously unknown to me duo of Alessandro Calbucci and Matteo Uggeri. Its a pleasant listen, looping acoustic drones take up most of the space in the music but the use of field recordings works well, even if they aren’t so original (the first thing we hear as the first track begins is the crackle of fireworks).

http://www.thewatchfulear.com/?p=458





Soundcloud
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Barnacles


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